Abbiamo visitato i parchi Arches e Canyonlands alloggiando a Moab, una cittadina relativamente grande e piena di turisti. C'è un supermercato come quelli nostri, più distributori di benzina, una decina di ristoranti e perfino due semafori.
Arches National Park si trova su un altopiano a poche miglia dal centro abitato,
Canyonlands, invece, non sembra un parco, sembra piuttosto una regione. L'intervento dell'uomo è ridotto al minimo, perfino i sentieri sono tracciati solo con sassi impilati. Per arrivarci abbiamo percorso decine di chilometri in un altopiano a perdita d'occhio. Il cielo su di noi era nuvoloso e in movimento, questo ha reso ancor più intenso lo scenario che abbiamo trovato quando ci siamo affacciate al primo belvedere. Eravamo in cima a una parete rocciosa che cadeva verticalmente per 300 metri. Sotto di noi si apriva un'immensa pianura se possibile ancora più piatta di quella che avevamo percorso. Già questo sarebbe bastato a mozzarci il fiato, se non fosse che la piana che stavamo guardando era incisa da un ricamo di canyon, profondi altri 300 metri, formati dal Green River che proprio qui confluisce nel Colorado. Il bordo dei canyon era contornato da una striscia di calcare bianco, come a rimarcarne il disegno frastagliato. Per quando si possa aver preparato il viaggio, letto racconti e visto foto, a trovarti davanti tutto questo, non sai se ridere o piangere, e allora puoi solo star zitto e ascoltare il vento.
Sei di fronte a un sentimento drammatico, qualcosa che ha a che fare con la vita e con la morte, con le ere geologiche, con l'azione del tempo infinito, e il tempo tuo. Poi, provando a superare tutto ciò, abbiamo fatto le cose dei turisti: ci siamo affacciate ai vari belvedere, abbiamo camminato sul bordo, ci siamo fotografate il più vicino possibile allo strapiombo; ma sempre con l'occhio indeciso se allungarsi verso l'immensità dell'orizzonte o farsi risucchiare sul fondo di quei canyon, verso l'acqua che non vedi e sai che c'è o che un tempo c'è stata.
lunedì 10 agosto 2009
Arches & Canyonlands
dopo l'ingresso si percorre una strada tutta tornanti e si arriva in cima, dove lo spazio acquista profondità in un morbido saliscendi contornato da rocce ovviamente rosse. L'attrazione del parco sono le migliaia di archi naturali e altre bizzarre formazioni geologiche scavate dal vento. E' un parco facile da visitare, ci sono sentieri lastricati che portano dai vari belvedere fin sotto gli archi più famosi, da lì, poi, si snodano numerosi sentieri. E' un parco curioso e scenografico.
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