Abbiamo ritirato la macchina dall'autonoleggio di Las Vegas e ci siamo avviate fuori dalla città seguendo la tangenziale di Las Vegas che ci ha portato dritte dritte nel nulla bollente. Solo allora ci è sembrato finalmente di cominciare il viaggio.
Il paesaggio ha il tipico aspetto di un villaggio di montagna: aria fresca, tutto è ordinato, pulito, attrezzato per turisti ed escursionisti: un angolo dell'Alto Adige. Il nostro albergo era un incrocio tra un motel americano e una baita di montagna. Aveva persino il bidet e, cosa ancora più strabiliante, c'erano allegate le istruzioni per l'uso. Guardare per credere.
Nel parco di Zion si entra solo con un bus navetta gratuito; si sale e si scende quando si vuole e dalle fermate ci si avvia lungo i numerosi sentieri. A pensarci bene, forse è un po' meglio dell'Alto Adige.
Zion, abbiamo scoperto che qui lo chiamano Zaion, è un canyon attraversato dalla strada. Lo si visita partendo da fondo valle e ci si inerpica sui sentieri. I panorami che avevamo davanti agli occhi li vedete anche voi nelle foto: sono imponenti.
Il parco successivo, Bryce Canyon, è tutta un'altra storia, tutta un'altra emozione. All'interno di un'ampia pianura si apre un bacino di colonne calcaree modellate dall'erosione dell'acqua, del ghiaccio e del vento.
Lo scenario è inedito, e incanta come solo le meraviglie della natura sanno fare. Le forme e i colori cambiano a ogni passo, si va dal rosso mattone, all'arancione, al bianco. I pinnacoli sembrano ora colonne greche, ora sentinelle poi tizzoni ardenti in un braciere. Un sentiero percorre il bordo del cratere collegando i vari punti panoramici. Ma scendere verso il fondo, lungo sentieri tortuosi e spettacolari, è come inoltrarsi nelle viscere di una creatura magica. Abbiamo costeggiato gli hoodoos (così si chiamano i pinnacoli) e scoperto che a fondo valle, dal terriccio roccioso, si ergono alberi giganteschi spinti in alto alla ricerca di luce e il paesaggio diventa ovattato.
Intorno al parco non c'è niente se non un vecchio ranch, il Ruby's Inn, trasformato in un grande complesso turistico, una sorta di villaggio con negozi, motel, campeggio, pompa di benzina, piazzole di sosta, autofficina, ma anche spettacoli di rodeo, agenzia per escursioni e altro ancora. Quando siamo arrivate in reception ci è sembrato di essere in autogrill sull'Autostrada del Sole ad agosto. Ma il pragmatismo americano, si è rivelato ancora una volta molto comodo: avevamo tutto a portata di mano e la meraviglia di Bryce Canyon a due passi.
martedì 4 agosto 2009
Zion & Bryce
Ci abbiamo impiegato tre ore per arrivare a Springdale, il paesino alle porte del parco di Zion e, sfatte dal caldo, abbiamo pensato la stessa cosa dei che diedero il nome alla valle: questo è il paradiso!
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